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Acque veronesi, bilancio 2018 ok: 30 milioni di investimenti e tariffe basse

«Un bilancio con risultati superiori alle attese, che testimonia la serietà e il buon lavoro delle due gestioni che si sono sovrapposte nel corso del 2018», ha spiegato il presidente della società consortile, Roberto Mantovanelli

Oltre trenta milioni di euro di investimenti con una delle tariffe più basse d’Italia (la più bassa del Veneto). Decine di nuove opere, interventi volti a riammodernare rete e infrastrutture, criticità (anche gravi) risolte; con un impatto positivo in termini di sostenibilità ambientale e di un utilizzo sempre più efficiente della risorsa-acqua. È un bilancio molto positivo quello presentato martedì dal presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli e dai consiglieri di amministrazione Mirko Corrà e Paola Briani e approvato ad unanimità dai sindaci dei comuni dell’area gestionale (presenti 85% dei consorziati) e dal consigliere delegato di Agsm (il socio di maggioranza della società) Maurizio Giletto.

ACQUE VERONESI IN CIFRE - Acque Veronesi S.c.a r.l. è nata per gestire il servizio idrico integrato in buona parte della provincia di Verona. Il territorio di competenza complessivo è di 2.394 chilometri quadrati, con circa 800 mila abitanti serviti, 5.900 chilometri di acquedotto, 3 mila di fognatura e 2.400 impianti. Attualmente la società consortile gestisce il servizio in 77 comuni della provincia scaligera e fa parte dei consorzi Viveracqua, composto dai più importanti gestori del servizio idrico del Veneto, e APE (Aqua Publica Europea).

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IL BILANCIO IN CIFRE - Il 2018 di Acque Veronesi si è chiuso con il miglioramento dei principali indicatori economico-finanziari e di sostenibilità. Dati positivi, a cominciare dal margine operativo lordo, che si è attestato a 21 milioni di euro con una crescita del 22% e un utile di 1,1 milioni di euro. «Numeri ancora più significativi - hanno spiegato i membri del consiglio di amministrazione di Acque Veronesi - se si considera che la tariffa applicata si conferma tra le più basse d’Italia e la più bassa del Veneto». Molto significativo anche il dato relativo agli investimenti che hanno superato i 29 milioni previsti in sede di revisione tariffaria 2018, raggiungendo i 30,2 milioni di euro. Nel periodo 2018/2021 Acque Veronesi investirà oltre 150 milioni di euro nel piano delle opere più importante (e ambizioso) di sempre.

MENO BUROCRAZIA, PIU’ SPORTELLI E CANTIERI - L’anno da poco concluso è stato caratterizzato da un sempre più costante e proficuo dialogo con le amministrazioni dei comuni interessati dalla gestione del servizio idrico e da un importante attività di accelerazione dell’iter burocratico riguardante le migliaia di approvvigionamenti, forniture, servizi e lavori che Acque Veronesi espleta ogni anno. Sono stati inoltre aperti nuovi e più confortevoli sportelli per il pubblico in diverse zone della provincia snellendo attività burocratiche e di front-office, con l’obiettivo di garantire un rapporto sempre più diretto tra azienda ed utenti e di individuare e risolvere nei tempi più rapidi possibili le criticità segnalate.

ATTENTI ALL’AMBIENTE - Tra i risultati importanti dell’esercizio 2018 il risparmio di 1,8 milioni di Kwh ottenuto dallo sviluppo di progetti legati all’efficienza energetica, con conseguenti benefici anche in termini ambientali. Sempre in tema di sostenibilità, da ricordare l’impegno costante di Acque Veronesi nell’attività di sensibilizzazione verso il rispetto e l’attenzione delle risorsa idrica, con un uso corretto e responsabile. In questa logica numerose attività: dal convegno organizzato in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, alle migliaia di borracce in materiale riciclato donate a scuole ed enti nel progetto “plastic-free”.

PFAS: SOLUZIONE DEFINITIVA - Anche nel 2018 professionalità, risorse e mezzi dell’azienda sono stati destinati all’emergenza Pfas, che sarà risolta attraverso la sostituzione dell’acquedotto previsto nei prossimi mesi. Numerosi gli interventi già realizzati: il più recente lo stanziamento straordinario per l’acquedotto a San Bonifacio in una delle zone considerate maggiormente a rischio. Un intervento in extra-budget tra quelli resi possibili dall’operazione finanziaria da 60 milioni di euro con Bnl Gruppo Bnp Paribas e Bei (Banca Europea per gli Investimenti) che ha permesso ad Acque Veronesi di razionalizzare la propria struttura di finanza efficientando gli oneri aziendali.

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«OLTRE LE ATTESE» - «Un bilancio con risultati superiori alle attese - ha spiegato il presidente di Acque Veronesi, Roberto Mantovanelli -, che testimonia la serietà e il buon lavoro delle due gestioni che si sono sovrapposte nel corso del 2018», anno che per buona parte ha visto alla guida del team l’ex direttore generale Berton. «L’azienda è sana e la nostra tariffa è tra le più basse d’Italia se non d’Europa, ma questo non è sufficiente a lasciarci tranquilli. La vetustà delle reti, gli inquinanti emergenti, la scarsa percezione del servizio da parte degli utenti - conclude Mantovanelli - sono tre esempi di sfide che ci attendono nei prossimi anni e che per essere vinte ci impongono un cambio di passo ed in parte anche di mentalità. La nostra come le altre aziende idriche ha disperato bisogno di investire, innovare e comunicare».

L’EFFICIENZA INTERNA - «L’efficienza gestionale deve andare di pari passo con lo sviluppo e la valorizzazione delle competenze professionali interne - conclude il neo Direttore Generale Silvio Peroni, da marzo alla guida del team di Acque Veronesi -. Solo così potremo incrementare il livello del servizio mantenendo risultati economici positivi. L’ambizioso piano che ci apprestiamo a varare dovrà inoltre privilegiare necessariamente investimenti che hanno l’obiettivo principale di creare un sistema integrato e funzionale».

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