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Acqua del lago bruno-verdastra: «Colpa dei pollini, è un fenomeno naturale»

Il fenomeno si era verificato principalmente tra il 21 ed il 22 maggio, per poi ripresentarsi nei giorni successivi con minore intensità: secondo le analisi svolte da Arpav però non ci sarebbe da preoccuparsi

Tra il giorno 21 ed il 22 di maggio 2020 sulla costa est del Garda alcuni agglomerati avevano reso l'acqua di un colore bruno-verdastro, preoccupando non poco i veronesi per la "salute" del loro lago, visto che poi il fenomeno si è ripresentato nei giorni successivi ma con minore intensità. 
A dissipare i dubbi ci ha pensato però Arpav. Le analisi svolte mediante microscopia sui campioni prelevati, hanno dato il seguente risultato: «negli agglomerati brunastri si è rilevata elevata presenza di pollini di diverse famiglie di piante, alghe verdi e azzurre (Cianobatteri) planctoniche di forma filamentosa, diatomee, alghe verdi in forma unicellulare e altre forme coloniali, residui vegetali ed exuvie (residui di larve) di Ditteri Chironomidi». 
Gli agglomerati verdastri sono dunque risultati essere costituiti da frammenti di talli di alghe verdi.

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Diatomee

Arpav ha spiegato che il fenomeno è da ricondursi ad una serie di eventi combinati che hanno portato sulle acque del lago grandi quantità di pollini e pappi dei pioppi, che si sono addensati sulla superficie generando dei centri di aggregazione per tutto il resto del materiale che galleggiava in quel momento sull'acqua. I venti, generando il relativo moto ondoso, hanno fatto sì che tutto questo materiale in un naturale stato di decomposizione (da questo processo il caratteristico odore) spiaggiasse.

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Pollini pinacee
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